La diastasi dei retti addominali consiste nella separazione eccessiva della parte destra dalla parte sinistra del muscolo retto addominale, le quali si allargano, allontanandosi della linea mediana (Linea Alba). Quest’ultima è formata da tessuto molto resistente ma poco elastico. 

Durante la gravidanza la diastasi addominale è fisiologica per permettere la crescita del feto e l’ampliamento dell’utero, nel post parto questa permane per alcuni mesi. Spesso però capita che non ci sia un ritorno allo stato pregravidanza, e che quindi la diastasi addominale permanga creando del disagio non solo psicologico ma anche fisico. Inoltre può insorgere anche negli uomini, dopo una massiccia perdita di peso o in persone che hanno subito interventi addominali. 

I fattori di rischio della diastasi sono:

  • l’età della gestante superiore ai 35 anni;
  • il feto con un peso elevato;
  • la gravidanza gemellare;
  • altre gravidanze precedenti;
  • indebolimento muscolare;
  • obesità;
  • vecchiaia;
  • eccessiva attività fisica;
  • altre malattie che provocano conati intensi di vomito;
  • tosse cronica.

La diastasi può essere di diverse tipologie, a seconda della localizzazione: ombelicale, sovra-ombelicale, sotto-ombelicale o completa dei Retti. 

Come si riconosce?
Ci sono dei segnali che possono dare una idea: pancia sempre gonfia, in particolare dopo aver mangiato, la presenza di una pinna quando si fanno alcuni movimenti, la percezione di difficoltà nell’attivare gli addominali. Esiste poi un test che si può eseguire autonomamente sollevando poco il capo in posizione supina e palpando con le dita in mezzo al retto addominale lungo la linea alba, ma la diagnosi vera  e propria avviene con una ecografia muscolo tendinea della parete addominale con manovra di valsalva o con una risonanza magnetica, non prima di un anno dal parto.

Non tutte le diastasi sono “patologiche”, si parla di vera e propria diastasi quando questa supera i 2 cm, ma è fondamentale capire quanto i muscoli siano in grado di attivarsi e come lo fanno, comprendere quindi quanto sia competente la parete addominale e come lavora in sinergia con i sistemi circostanti.

La diastasi addominale è strettamente correlata infatti al pavimento pelvico, questo perché la capacità dell’addome di contenere i visceri addominali si inserisce nel gioco di forze di pressione intraddominali che vanno a gravare sulla muscolatura del perineo. Se i muscoli dell’addome non sono in grado di contrarsi correttamente e nel momento giusto, le forze vengono scaricate in maniera errata sul pavimento pelvico, con una richiesta di lavoro della muscolatura che a lungo andare può portare ad incontinenza urinaria e/o prolasso degli organi pelvici.

I sintomi spesso presenti in caso di diastasi addominale sono dolori alle articolazioni dell’anca, al bacino, Low Back Pain, incontinenza urinaria, peristalsi e digestione difficile e rallentata, senso di pesantezza al pavimento pelvico, problematiche di prolasso, problematiche proctologiche.

Più di uno studio riporta tra i trattamenti di elezione nel recupero della diastasi addominale, il pelvic floor muscle training, quindi gli esercizi di recupero della muscolatura del pavimento pelvico, con particolare attenzione al muscolo trasverso, ed esercizi combinati di attivazione dei muscoli addominali e dei muscoli pelvici, esercizi di attivazione del core con particolare attenzione alla gestione delle pressioni intraddominali, con risultato un miglioramento sia della diastasi ma anche dei sintomi pelvici.

Possiamo quindi dire che in caso di diastasi addominale in fase di valutazione è certamente indicata anche una valutazione dello stato di salute del pavimento pelvico e che nel lavoro di recupero e riabilitazione sarà fondamentale il trattamento combinato e coordinato.

E’ quindi consigliabile, in particolare nelle prime fasi di trattamento, che il fisioterapista sia specializzato per impostare un buon piano di rieducazione che sia efficace per poter tornare a gestire correttamente l’addome in tutte le attività quotidiane, anche nell’attività fisica e nello sport.