La cicatrice è il risultato fisiologico di un danno o di una lesione di varia natura a carico della cute.

In particolare, l’organismo reagisce innescando un processo tramite il quale il tessuto
danneggiato viene sostituito con tessuto fibroso. A seconda dell’entità e della profondità
della lesione, la cicatrice sarà più o meno visibile.

Il trattamento delle cicatrici rappresenta un aspetto molto importante sia in
fisioterapia che in osteopatia.

Una cicatrice disfunzionale può avere un impatto negativo sullo stato di benessere del
paziente poiché ha la subdola capacità di creare tensioni tali da provocare disturbi anche a
distanza dalla sede della cicatrice stessa.

La cicatrice del taglio cesareo non è da meno e spesso la paziente ha difficoltà anche solo
nel toccarla:

 perché le evoca dolore
 perché le provoca un senso di nausea o disgusto
 perché ha paura di fare qualcosa di sbagliato

E nei casi più estremi un vero e proprio rifiuto anche solo nel guardarla, soprattutto nelle
pazienti che hanno subito un cesareo d’urgenza.

La cicatrice del parto cesareo è una cicatrice lunga 8- 12 cm che deriva dall’incisione
della parete addominale e dell’utero.

I sintomi che possono essere presenti a livello locale sono:

 Formicolii
 Ridotta sensibilità
 Dolore e bruciore
 Prurito
 Gonfiore, presenza di un cordone duro o di uno scalino o di fossette

Se la cicatrice non viene trattata, possono crearsi aderenze ovvero fasci di tessuto
fibroso che limitano la naturale elasticità e mobilità dei tessuti coinvolti.

Le tensioni che si creano possono portare a disturbi in zone anche lontane dalla cicatrice
stessa ed apparentemente non collegate determinando ad esempio:

 Mal di schiena
 Dolore pelvico
 Disturbi digestivi
 Gonfiore addominale
 Alterazioni posturali

La valutazione della cicatrice attraverso dei test manuali, la storia clinica, le percezioni
della paziente, sono importanti per pianificare un trattamento.

Una seduta di riabilitazione può includere sia tecniche manuali che l’utilizzo di
elettromedicali, kinesio taping o di altri strumenti: sempre nel rispetto delle sensazioni della
paziente.

Ma non solo!
Il fisioterapista lavorerà anche su altre strutture coinvolte, come il diaframma, la
respirazione, la postura, il pavimento pelvico.

Inoltre, sarà parte fondamentale del percorso insegnare alla paziente come prendersi
cura della sua cicatrice nel quotidiano con manovre di massaggio specifiche e sicure,
idratazione della pelle ed esercizi di mobilità.

L’obiettivo del trattamento è rendere la cicatrice funzionale ovvero:

 Migliorare il corretto scorrimento dei tessuti cutanei e sottocutanei
 Ridurre le tensioni
 Recuperare la sensibilità locale
 Migliorare l’aspetto estetico

in un lavoro globale che ponga al centro il benessere della donna.

Le cicatrici devono sempre essere trattate, anche se è passato molto tempo, perché
si può migliorare la loro funzionalità ed il loro aspetto.